martedì 17 agosto 2010

Pelle. E' la tua proprio quella che mi manca.

Ecco, quando ieri scrivevo della morsa sul cuore a non farmi respirare quando ti penso intendevo proprio questa sensazione.
Mi manchi fottutamente... E lo so che ormai manca poco, una sessantina di ore e sarò all'aeroporto a prenderti.
Mi manchi in maniera viscerale, totale, sconfinata.
Ho bisogno della nostra routine, mi sono svegliata con te per un mese, con stati d'animo differenti, a volte pensando che avrei voluto fermare quel momento e riavvolgerlo per riviverlo all'infinito, altre chiedendomi disperata se sarebbe davvero stata l'ultima notte insieme.
Il letto è il nostro nido. Dove ci stiamo conoscendo. Dove il mio corpo sta scoprendo il tuo, dove le nostre anime stanno facendo amicizia, dove i nostri cuori possono abbracciarsi senza limiti.
Lì, nel talamo. Per passare in un attimo dall'amplesso più candido alle tinte più scarlatte e quindi ritornare alla purezza.
Sembrava quasi scontato dormire insieme, dopo un mese era l'ovvietà.
Ora che dormo da sola da troppi giorni non passa notte senza che io apra gli occhi sperando di intravedere i tuoi riccioli... Non immagini quanto vorrei essere svegliata da qualche tua frase nel cuore della notte.
La melodia che prediligo per addormentarmi è quella del tuo battito.

Sei in ogni parte di me
Ti sento scendere
Tra respiro e battito
(Gianna Nannini)

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