lunedì 9 maggio 2011

Che periodo bislacco.
Bislacco.
Ci rendiamo conto entrambi che ci stiamo maltrattando incredibilmente.
A volte facciamo un break dai litigi, ridiamo, ci diciamo che ci amiamo.
Poi si riparte.
Bulimia di insulti.
Tu sei dolce e vorrei portarti sempre con me, accudirti, perché di te bisogna prendersi cura, bisogna essere teneri per non ferirti, ché hai già sofferto troppo, anche per colpa mia e del mio ventre instabile dell'anno scorso.
Sei piccolo che occupi un pezzetto del letto soltanto, ma sei forte da difendermi e da essere pieno di cicatrici.
Sei un bambino quando ti svegli, coi tuoi ricciolotti scompigliati e gli occhi piccoli. Ti alzi, ti vesti e diventi un uomo. Come solo tu sai essere.
Fai male quando insinui che io possa pensare a qualcun altro, perché tu sei inconfutabilmente il mio principe in bicicletta, ero spenta e brutta e ora mi sto svegliando, forse ho rimesso un piede nell'adolescenza, forse non mi interessa perché sono felice e sto bene e le ferite piano piano si stanno richiudendo e questo weekend di sigarette è stato una sbandata e lo rimando nel baule, via.

domenica 8 maggio 2011

La vedova bianca.

Ecco, eccoci, ennesimo spleen.
Ho sporcato la mia maglia preferita con un pennarello rosso e ora dovrò buttarla a lavare.
L'ho pagata tre euro e in un anno si è sfasciata ma la amo.
C'è una platea con degli occhiali 3d, le lenti sono una blu e una rosa.
Ho un misto di rancore e impotenza addosso.
Vorrei solo prendere una penna e disegnarmi come vorrei essere e che così fosse.
Lisergica e contenta, in un turbine di farfalle.
Invece sono nera e sporca, mi sento così, ma non sporco sudicio, sporco da ginocchia sbucciate e mani piene di terra per aver cercato la felicità giocando.
Vieni a fare un giro dentro di me o questo fuoco si consumerà da sé.
Vorrei fare un mucchio di cose, queste cose presuppongono che io ricominci a fumare, so che le due cose non paiono collegati ma per me lo sono.
Scrivere poesie = tabacco, scattare fotografie = tabacco, avere idee = tabacco.
Come si fa ad andare oltre?
Ho bisogno di fare qualcosa di epocale e clamoroso.
Boh non capisco più un cazzo, vivo nella fottuta essenza di irrazionalità, certe volte mi chiedo perché sia innamorata di una persona con cui non ho poi molto in comune.
Bella domanda.
Eppure mi va il sangue alla testa per lui. Impazzisco. Vorrei legarlo a me per non vederlo mai andar via. Cazzo se non è amore questo non so veramente cosa sia.
Non so come faremo a continuare a stare insieme a distanza, se penso al tempo che dovremo ancora passare distanti mi viene la nausea, mi viene il panico.
Son pronta a fare tante cose, vorrei quasi non sentirlo per un anno e poi ritrovarlo, dedicandomi un po' a me, risolvendo tutta la merda residua che ancora mi fa stare male.
Poi prendere un treno, scendere a Centrale, scompigliargli la faccia e dirgli che non è cambiato niente, che sono sempre la sua donna ma ora sono davvero ciò che vorrei essere.
Forse fa un po' male, ma tutto fa, tutto fa un po' male.
Devo anche cercare di farla finita a breve con l'università, poi trovarmi un lavoro decente che non mi porti via troppo tempo, ché ci ho già pensato da sola a perdere anni preziosi in cambio del nulla.
Chissà cosa ne sarà di questa gatta selvatica che mi trovo ad essere.
Non sai che l'amore è una patologia, saprò come estirparla via.
Ma no, non voglio nemmeno estirparla in fondo, voglio ammalarmene cronicamente.
Staccatemi il cervello dal cuore.