lunedì 13 settembre 2010

C'è quella sensazione allo stomaco che non sentivo da novembre 2k5. Quella che è preludio del digiuno.
Non capisco cosa io debba fare, con te.
Perché le cose sono tanto difficili?
Mia mamma mi ha trovata piangucolante alle quattro in soggiorno, dopo che hai deciso non essere più interessante litigare con me.
A volte mi spaventi, cazzo.
Adesso cosa siamo? Io non so se sono quella che stai cancellando, se stai sbollendo per poi riprendere, se non vuoi più avermi accanto... Non so niente di tutto questo, so che vorrei chiamarti, lo vorrei tanto... Invece non lo faccio, sto tentando di resistere non so nemmeno perché, o forse sì, perché spero che tu ti ravveda, in qualche modo... Forse un messaggio disteso da parte mia sarebbe un buon inizio, oppure riceverei solo degli ulteriori insulti come risposta, o nessuna risposta.
Mi manchi come l'aria, probabilmente non mi rendo neanche conto di quello che sta succedendo.
So solo che avrei bisogno di vederti.
So solo che per come ti conosco non chiudi così come dici di aver fatto stanotte con te; non è quello il tuo modus operandi.
Non ti conosco poi moltissimo, tuttavia.
Noi ci siamo innamorati così perdutamente, nelle nostre diversità. Sembra sempre facile per te chiudere, non ti fai in fondo molti problemi a dire parole che per me sono impronunciabili. Io non mollo mai il colpo fintanto che so esserci qualcosa per cui valga la pena andare avanti. Io non sto mollando.

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